Lupin III: A Woman called Fujiko Mine


Nel 1971 la Tokyo Movie Shinsha produce una serie destinata a segnare il mondo dell’animazione Giapponese. Il soggetto è Lupin III, tratto dal manga di Monkey Punch che, a sua volta, si ispira al personaggio di Maurice Leblanc.

Inizialmente l’anime viene affidato a Masaaki Osumi (genio incomreso), che viene silurato perché si rifiuta di edulcorare la serie e renderla accessibile ai ragazzi. Subentrano così i giovani Miyazaki e Takahata, che passano a toni più leggeri e avventurosi, mantenendo però una classe mai raggiunta nelle successive, quanto inutili produzioni.

Finalmente quest’anno i produttori decidono di realizzare un prequel, più simile al manga e alla prima serie. La protagonista è Fujiko, che ci viene mostrata in tutta la sua conturbante sensualità in molte scene di nudo.
Finalmente ci vengono restituiti: un Lupin di classe (giacchetta verde), un jigen ruvido e spigoloso e un Goemon calmo e risoluto.

Punto di forza, ma allo stesso tempo di debolezza di questa produzione è la sceneggiatura: Gli script diretti da Dai Sato sono molto raffinati, ma dal ritmo eccessivamente lento, tanto che, alcuni episodi sembrano trascinarsi per inerzia.

Notevole il lato tecnico, con un design azzeccato e un montaggio che valorizza le scelte cromatiche, in particolare il contrasto tra bianco e nero.

Finalmente dopo 41 anni ci viene restituito il Lupin che tutti ricordiamo.

2 commenti (+aggiungi il tuo?)

  1. Elena
    Giu 16, 2012 @ 15:39:01

    Ho letto molto in giro riguardo a questa serie ultimamente, e quasi tutti mi sembrano soddisfatti. Dovrò proprio darle un’occhiata anche io, del resto Lupin è uno di quei personaggi che non invecchiano mai.

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  2. animefanpuntoit
    Giu 17, 2012 @ 14:42:57

    Rispetto alla seconda e alla terza serie non c’è paragone.
    Questo Lupin è serio e affascinante.

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